Guardo. un orizzonte dal retro di obliquita' di tetti,
quasi fermando, di tanto in tanto,
il passeggio dello sguardo
sul correre e sostare dell'intelligenza
sottesa alle nubi.
A volte in oscurita'. a volte in penombra..
in ogni corpo Bellezza è leggerezza
e muoversi lento ..
vorrei digiuni .. no di desideri,
ma righe estatte in distanze ed inclinazioni.
...Cosi in modo di versaccio
e poesia in-pennata
e umidiccia di inchiostri.
le freddezze acromiche
hanno abitato i segni
e la storia del nostro parlare
,fino all'ora, forse del dare
noi almeno
Bellezza ad un lessico duale.
Gli altri ? Si gli altri han sentito,
o sentono scorrere il loro autografo
fino alla tempesta.
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