Ieri sera ho visto "il vento fa il suo giro" dopo che Minea Peccerini , creatrice e repsonsabile di 123 Stella un magnifico asilo un po' Munariano a pochi passi dalla sede della Lega Lombarda in via Bellerio a Milano,mi aveva fatto leggere il discorso sul corpo del cadavere del suicida .Vi invito a vedere il film per non perdere la complessita' e la bellezza della figurazione sottesa al racconto.Il corpo grasso di un foolish saltellante e finalmente vivente come un uccello sui pascoli e le strade di un paesino delle Alpi Occitane.
Non ho potuto fare a meno di farmi venire in mente un incontro fortuito vissuto attorno a pochi pezzi di formaggio e miele nella val Dell'Orco.Anche li li grasso del formaggio.Anche li la luce,Anche li morto.Si trattava di una parte di scheletro di stambecco trovata per caso sul ghiacciaio del Bianco.Il bianco,il corpo .Il grasso e le sue piacevoli rotondita'.Come non pensare a al galleggiamento di Moby Dick .Come non pensare al cadavere che Zaratustra si porta sulle spalle e che lo aiuta a "mangiare per due?".Come non pensare Al biancheggiare delle ossa in Ezechiele o al luccichio del sole sulla pistola di Mersault nello Straniero, o a qullo della pistola di Zagreus in La Morte Felice di Camus?MA il discorso estetico non finisce certo qui perche' anche nello stupendo film del vecchio Eastood non mancano le stesse suggestioni.L'opera d'arte non riesce a morire nelle definizione .La sua estensione concettuale gira e volteggia nell'aria come un Aquila.Bel film.
martedì 11 agosto 2009
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